"Cosa vuoi da me?"

Stanchezza, ansia, paura, agitazione, insicurezza.
La fissi, le guardi gli occhi insoddisfatti.
Allora le dai più che puoi, ti impegni per lei, cercando di calmarla.
Ma lei non ti lascia stare; ti guarda, e i suoi sguardi sono parole, frasi che spesso sai comprendere.
Chiudi gli occhi, le volti la schinea, ma non riesci a mandarla via: lei è testarda quanto te.
Spegni tutto e provi a isolarti, ma sempre lei ti segue, quasi fosse la tua ombra.
E per questo tu non la sopporti, perché vorresti toglierle quel sorrisetto di vittoria, perciò continui a provarci; a volte non la vorresti più vedere.
Sai anche, però, che lei è importante, indispensabile, perché lei ti chiede qualcosa, e tu glielo dai.
Ogni tanto tu non sei sicura di capirla, allora insofferente le chiedi "Cosa vuoi da me?".
Vorresti conoscerla per poterla capire, per comprendere i suoi sentimenti.
Tante volte provi a toccarla, ma lei è lontana pur essendo tanto vicina a te.
Chissà, forse una di quelle volte la sfiori.
Ma il momento passa, e siete di nuovo distanti.
La vedi piangere e soffri perché non puoi fare nulla per aiutarla, anche se lo desideri con tutto il cuore.
Eppure, quando lei ride, tu quasi la odi, perché lei è ambigua: non è completamente "cattiva", ma non è neanche "buona".
Lei ti deride, perché sa di essere superiore a te, così come tu sai che lei è più forte di te ormai, perciò tu non puoi fare nulla per fermarla: lei fa ciò che vuole, ha più potere di te eppure si nasconde, poiché in realtà è fragile.
La guardi mentre si piange addosso, ma non la compatisci.
La guardi mentre ride, ma non sei certa di esserne contenta.
E ancora lei ti è accanto, ti segue con il pensiero, sussurra parole che ti giungono distorte, spaventose, perciò le scacci dalla tua mente anche se il tuo buon senso ti supplica di ascoltare.
Hai paura della verità che lei con sfacciataggine ti ha mostrato, perché lei sa sempre tutto, mentre tu fai sempre finta di non vedere.
Tu fingi che lei non esista, ma più la eviti più lei ti cerca e diventa opprimente, quasi crudele, e tu non sai che lo fa perché ti vuole bene.
Tu soffri e gioisci, perdi la cognizione del tempo, dello spazio e di te stessa; solo lei può salvarti e, stranamente, lo fa..
Così capisci qualcosa in più su di lei, ti metti nei suoi panni e provi disgusto verso ciò che lei odia.
Tu le parli di te e ti sorprendi nel pensarla come una vera amica: mai falsa, non ti abbandona, ti dice le cose così come sono in verità e ti aiuta a fare tante cose che prima, senza di lei, erano difficili.
Ma lei, ogni tanto, ti guarda ancora in modo strano; tu non sai perché, e a volte cadi nel panico dell'insicurezza. "Che cosa vuoi da me?"
Tu domandi, ma neanche lei sa cosa rispondere.
Chiudi gli occhi e piangi silenziosamente la tua insoddisfazione, la mancanza di qualcosa che neanche tu sai cos'è e la supplichi di spiegarti questa sensazione, ma lei è muta, impassibile. E tu hai paura della sua calma, perché non dice nulla.
Ti asciughi quelle lacrime che non hanno mai incontrato i tuoi occhi e ti avvicini a lei, perché non hai la capacità di piangere per tutto questo.
La osservi meglio, la studi, la interroghi quando tace, cerchi invano di leggere la sua mente, di esplorare i suoi pensieri attraverso i suoi occhi.
E stupidamente, mentre sfiori lo specchio, ti chiedi chi sia quella donna.